Pagina (343/356)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Era chiaro che si tentava tutto perchè il grande rivoluzionario fosse messo in condizioni d'essere eliminato. Ma, diffusasi la notizia, gli ambienti rivoluzionari e anarchici di tutto il mondo iniziarono una vasta agitazione, che portò presto i suoi frutti. La montatura non resistette e il tribunale, al quale Machnò era stato deferito, non potendo trovare elementi nè documenti sufficienti a condannarlo, dopo circa un anno e mezzo di carcere lo mise in libertà; ed egli potè non senza altre difficoltà lasciare la Polonia nel luglio del 1924 e recarsi a Danzica.
      Qui, imprigionato dopo poche settimane, ebbe l'ingiunzione di lasciare immediatamente il suolo della città; e non potendolo fare per mancanza di documenti, fu nuovamente messo in un campo di concentramento. Nuove proteste e nuove agitazioni, sinchè dopo numerose peripezie Machnò riuscì a raggiungere la Germania e poi la Francia. A Parigi trovò i vecchi compagni di lotta, Volin, Arscinov e altri, ma vi trovò anche nuovi problemi e nuovi compiti.
      Da poco tempo si conoscevano con esattezza gli avvenimenti che avevano arricchito e funestato la rivoluzione russa, ma erano note anche le feroci repressioni che il governo moscovita aveva condotto, specialmente dal 1921 in poi, contro gli anarchici.
      Quale la situazione del movimento anarchico in Europa, quali i suoi compiti in una eventuale rivoluzione? Perchè non si era fatto di più e meglio in Russia e come prepararsi per far meglio in Europa? Ecco alcuni fra i problemi non risolti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia del movimento machnovista
di Pëtr Andreevic Aršinov
pagine 356

   



Versione con traduzione di Virgilio Galassi




Machnò Polonia Danzica Machnò Germania Francia Parigi Volin Arscinov Europa Russia Europa