Pagina (70/583)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Acqua, litri due.
      Cavolo cappuccio o verzotto, mezza palla di mezzana grandezza.
      Cavolo nero, altrettante in volume ed anche più.
      Un mazzo di bietola e un poco di pepolino.
      Una patata.
      Alcune cotenne di carnesecca o di prosciutto tagliate a striscie.
     
      Mettete i fagiuoli al fuoco con l'acqua suddetta unendovi le cotenne. Già saprete che i fagiuoli vanno messi ad acqua diaccia e se restano in secco vi si aggiunge acqua calda. Mentre bollono fate un battuto con un quarto di una grossa cipolla e due spicchi d'aglio, due pezzi di sedano lunghi un palmo e un buon pizzico di prezzemolo. Tritatelo fine, mettetelo al fuoco con l'olio soprindicato e quando avrà preso colore versate nel medesimo gli erbaggi tagliati all'ingrosso, prima i cavoli, poi la bietola e la patata tagliata a tocchetti. Conditeli con sale e pepe e poi aggiungete sugo di pomodoro o conserva, e se nel bollire restassero alquanto asciutti bagnateli con la broda dei fagiuoli. Quando questi saranno cotti gettatene una quarta parte, lasciati interi, fra gli erbaggi unendovi le cotenne; gli altri passateli dallo staccio e scioglieteli nella broda, versando anche questa nel vaso dove sono gli erbaggi. Mescolate, fate bollire ancora un poco e versate ogni cosa nella zuppiera ove avrete già collocato il pane tagliato a fette sottili e copritela per servirla dopo una ventina di minuti.
      Questa quantità può bastare per sei persone; è buona calda e meglio diaccia.
     
     
      59. FARINATA GIALLA DI MAGRO
     
      Come minestra ordinaria, si può collocare fra le buone.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene
Manuale pratico per le famiglie (790 ricette)
di Pellegrino Artusi
pagine 583