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      Questo in massima generale; ma venendo al particolare, benché il paragone non regga e si tratti di cosa meschina, vi dirò che della stiacciata di cui mi pregio parlarvi sono debitore a una rozza serva che la faceva a perfezione.
     
      Lievito, grammi 650.
      Zucchero in polvere, grammi 200.
      Siccioli, grammi 100.
      Burro, grammi 40.
      Lardo, grammi 40.
      Uova, n. 5.
      Odore di scorza di arancio o di limone.
     
      Per lievito qui intendo quello che serve per impastare il pane.
      Lavoratela la sera avanti; prima sulla spianatoia il lievito senza i condimenti, poi in una catinella per più di mezz'ora con una mano, aggiungendo a poco per volta gli ingredienti e le uova. Poi copritela bene e ponetela in luogo tiepido perché lieviti durante la notte. La mattina appresso rimpastatela e poi versatela in una teglia di rame unta e infarinata ove stia nella grossezza non maggiore di due dita. Fatto questo, mandatela in caldana per la seconda lievitatura e passatela al forno. Si può anche compiere tutta l'operazione in casa e cuocerla nel forno da campagna; ma vi prevengo che questa è una pasta alquanto difficile a riuscir bene, specialmente se la stagione è molto fredda. Meglio è che per farla aspettiate il dolco ma non vi sgomentate alla prima prova.
      Nel brutto caso che la mattina avesse lievitato poco o punto, aggiungete lievito di birra in quantità poco maggiore di una noce, facendolo prima lievitare a parte con un pizzico di farina e acqua tiepida.
     
     
      597. STIACCIATA UNTA
     
      La chiameremo stiacciata unta per distinguerla dalla precedente.


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La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene
Manuale pratico per le famiglie (790 ricette)
di Pellegrino Artusi
pagine 583