Bisogna sapere che si trattava di passare tutto il campicello, e piede per piede colla zappa, che per questo è tagliente abbastanza, recidere i gambi appassiti affinché coll'acqua la pianta potesse ricicciare al pedale. Saltiamo sulle zappe, ed eccoci tutti e tre all'assalto de' carciofi. Io ero piú forte del signor Virginio, e perciò lavoravo piú svelto di lui, che ci andava colla sua solita fiaccona. Colla coda dell'occhio mi accorgevo che nell'animo del sor Checco io ad ogni colpo di zappa salivo un gradino, mentre il sor Virginio ne scendeva due. Finalmente scoppia la bomba: - Ah paini!... - e qui gli aggettivi piú sonori, ma altrettanto piú inesprimibili col mezzo della stampa, che abbia udito dacché odo aggettivi.
La parola paini, col suo plurale, pizzicava anche me, e mi pareva pure di menar la zappa con una rapidità degna de' piú grandi encomi.
Mi fermai appoggiato sul manico, come un antico Romano (non occorre nominar il solito Cincinnato), e dissi serio: - Parlate bene, sor Checco! - e lui che trattava con me da potenza a potenza ed appunto per non compromettere quest'invidiabile posizione avevo subito voluto rispondere - mi disse borbottando: - Non dico a voi. - Ma tuttavia neppur al sor Virginio non aggiunse altri aggettivi, e la cosa finí bene per tutti, salvo per i carciofi: che il temporale svaní, ed andaron perduti.
E passiamo innanzi nella rassegna.
Dopo il signor Virginio rimane per ultimo a nominarsi un suo fratello piú giovane, che venne, mentr'ero in casa, a porsi fra i sudditi del sor Checco.
Il signor Mario Maldura era un ragazzaccio di diciassett'anni, buono a poco, che però aveva saputo riuscire ad ottenere dal sor Checco - senza l'onere della sora Nina - quegli stessi emolumenti che pagava cosí caro il fratello.
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