Nelle riunioni d'uomini l'ho osservato - i partiti piú violenti sono sempre proposti da chi val meno ed è notato per leggerezza.
In una città assediata, per esempio, quando gli uomini di saldo animo riconoscono unanimi che, salvo l'onore, bisogna però cedere, e che è oramai indubitato che cosí si farà, non manca mai chi proponga l'esempio di Numanzia e Sagunto, e che voglia seppellirsi sotto le rovine - frase tecnica. E perché? Perché mentre l'orgoglioso sa che questi eroismi son difficili ad ottenersi in oggi, e vuol evitare piú di tutto d'esser tenuto, proponendosi, millantatore o leggero dagli uomini di senno e d'esperienza, perché, come dissi, l'orgoglioso fa gran caso della riputazione, né si cura di un'effimera popolarità; il vano invece, purché si senta proclamare eroe sul momento ed ammirato dai balordi, non cerca piú in là.
Nelle riunioni, sian settarie o no, ove si ventilano questioni politiche, v'è sempre chi vuol farsi onore, non col proporre un'idea ragionata e possibile - che d'ordinario pochi l'intendono e perciò pochi la lodano - ma col mettere innanzi la proposta piú rovinosa. Ed il vano si gode tutto pensando: "Nessuno osa quanto me!". Gli assennati dicon bensí fra loro: "Nessuno le dice grosse come te!". Ma i soliti balordi s'inchinano all'eroe e l'eroe si trova felice.
E poi la miglior clinica per istudiare questa malattia dell'anima sono i parlamenti. Come si spengono, verbigrazia, i vani nella seduta segreta, e come avvampano nella pubblica! Come fiorisce l'interpellanza ed il fatto personale, come splende evidente la necessità della strada, dell'argine e del ponte, come patisce il sollecito la dignità nazionale, e come cava le lacrime il soffrire del popolo quando le tribune son piene!
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Numanzia Sagunto
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