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      Poi invece la tempesta rallenta, la furia de' turbini si fa meno intensa, alla fine passa; anche questa è passata! La carovana non perí tutt'intera; gli uomini cominciano a rivedersi in viso attoniti e smarriti; gli amici si cercano, si rintracciano, si trovano... si trovano, sí, se nessuno perí. Ma non va sempre a questo modo. Non sempre chi è partito insieme, insieme tocca la méta. Di cinque, di dieci che si mossero in compagnia pieni d'un istesso disegno, alcuni scompaiono alla prima giornata, alcuni a mezza la via, altri verso la fine del viaggio. Ed a quei che rimangono è dato appena un momento onde non lasciar l'ossa insepolte, e poi avanti! bisogna andare, non è possibile sospendere un attimo una sola delle cento cure che incombono ad ognuno de' viandanti, e dalle quali unite dipende la salute comune. Ed alla fine, di cinque, di dieci o piú amici che pieni di vigore e di speranza partirono insieme, quanti se ne trovano uniti il giorno dell'arrivo? Talvolta nessuno.
      Come non rimanere colpiti dalla somiglianza - si può dire identità - che è fra la sorte di cedesti viandanti, fra il corso delle loro venture, e lo stato di chi nel viaggio di questa vita stia già assai lontano dalla prima giornata? Come non vedere piú che mai esatto il parallelo, quando appunto uno di que' tali che v'era stato sempre compagno, che ebbe comune con voi i desideri e lo scopo; col quale avevate salvata, da quanti la volevano spenta, una grande speranza, quando, dico, questo compagno cade sulla via, e vi tocca andare innanzi senza esso, ed il cuore vi dice: "La speranza fu vana per lui; lo sarà per tant'altri, lo sarà probabilmente per te!". E se lo sperare vacilla, se una cara compagnia v'è tolta, non vi rimane a sostegno nulla salvo l'idea del dovere; e avanti, avanti sempre, che l'arrestarsi non è dato a nessuno!


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Racconti leggende e ricordi della vita italiana
(1856-1857)
di Massimo d'Azeglio
pagine 890