.. tra giovanotti delle volte c'è che dine... è toccata a me... Se mi avesse sfragellato come fanno tanti... mena, rimena, e mai non son musi da fermar un cristiano... allora... ma no... vedete... una... e m'ha fatto!
- Ma io daccapo ti dico, - riprese il prete, - che questa non è ragione, e se tu vuoi salvarti l'anima e morire nell'ubbidienza di Santa Chiesa, devi fare quel che ti dico io, che sono qui per questo ed ho l'autorità dal papa.
Malgrado cosí potenti scongiuri, Andrea non rispose parola, e durò un pezzo nel suo silenzio malgrado nuove e continue istanze. Alla fine questa scena diventava una vera tortura per un uomo tanto ferito, e realmente al suo aspetto si conosceva che molto ne soffriva. Quando questo patire gli si fece incomportabile parve voler prendere una risoluzione ed uscirne. Raccolte le sue forze fece debolmente un cenno colla mano onde farsi ascoltare, ed il giudice, il prete, la madre tacquero sul momento, e gli si accostarono premurosi onde non isfuggisse loro il tanto desiderato nome. Allora Andrea, guardando il prete con un occhio che per un momento tornò pieno di vita, disse:
- La volete sapere, caro sor canonico?... Se moro... addio... gli perdono... e non serve altro... Ma se campo... me lo voglio ammazzar da mene! L'avete capita ora?...
Il prete, il giudice, tutti noi ci guardammo in viso, corbelli piú di prima, e mi parve leggere nello sguardo della madre un non so che di contento, che avrei interpretato all'incirca in questo senso: "Sei della mia razza, e parli da quel che sei!...".
Il bello è che Andrea appunto non morí, che quella gente ha, come si suol dire, l'anima intraversata, e a fargliela uscire di corpo c'è da spingere. Non so però se in appresso si facesse da sé esecutore testamentario manu propria: avevo lasciato Marino prima che fosse abbastanza in forze da potersene occupare.
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