Peccato non poter sapere che cosa diventasse quel bravo ragazzo! Mio padre non ne seppe piú nulla.
Ma un altro compagno gli era rimasto al fianco, e di questo, grazie a Dio, ne so tutta l'istoria.
Dissi poche pagine addietro che avrei a mettere in luce anime di veri eroi, prese in tutte le classi sociali. Eccone una, e delle migliori; poiché si tratta d'un povero contadino della valle di Lanzo, ignorante, zotico, che non sapeva né leggere né scrivere, che non aveva la minima idea che esistessero eroi, né moderni né antichi, che perciò non conosceva la famiglia degli Atridi né Agamennone, non aveva mai sentito parlare del suo figliuolo Oreste; e non poté per conseguenza mai rendersi ragione dei motivi pei quali da mio padre gli fosse in appresso posto nome Pilade: molto meno poi capire qual titolo di gloria e d'onore fosse per lui questo classico e semi-mitologico battesimo.
La valle di Lanzo ha per uso tradizionale delle sue popolazioni la missione di provvedere Torino di servitori e di quei sensali portatori di vino, che in piemontese si chiamano brindour ed hanno una blouse turchina, di data, credo io, molto piú antica delle blouses rivali de' carrettieri e degli operai.
Dal Colle San Giovanni, paesello della detta valle, era venuto a servire in casa nostra Giovanni Drovetti giovine montanaro, proprio sgrossato coll'ascia, che mio padre, vedendolo però assai robusto, condusse al campo per servitore. Egli non perdeva mai d'occhio il padrone, ed in questo pericolo, mio padre se lo trovò, come il solito, ai talloni. Anche a questo egli disse: - Eh, va'! non ti lasciar prendere! - ma il montanaro lo guardò in viso con occhi cosí trasecolati che una simile proposizione gli si potesse dirigere, a lui, Giovanni Drovetti, che mio padre senz'aggiunger parola accettò il sacrificio del suo fedele.
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