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      Nella nuova permissione era fatta menzione della "louable délicatesse du citoyen d'Azeglio, en refusant sa liberté sous la condition de ne plus porter les armes contre les ennemis de son souverain, etc. etc."
      Prego il lettore di venirsi ricordando degli uomini che in vita sua ha conosciuti, e vedere quanti n'ha trovati di simil tempra. Se n'avra trovati pochi o forse nessuno, potrà comprendere qual cuore sia il mio, mentre scrivo queste pagine!
      E qui viene a proposito ridire e ripetere e ribattere quanto sia potente l'influenza degli alti e forti caratteri sulla loro gente, sul loro paese, sul loro tempo.
      Non parlerò che di noi suoi figliuoli, e dirò che per quanto siamo tutti rimasti addietro le mille miglia da nostro padre, quanto a virtú di sagrificio e ad altezza di sentire, pure se in vita nostra ci venne mai fatto d'operare cosa che fosse buona ed onorata, tutto lo dobbiamo ai suoi belli ed onorati esempi.
      Io la provo in me, la forza indestruttibile delle prime idee, delle prime impressioni. Di fatti, quando aprendo gli occhi alla luce e le labbra al primo respiro vi trovate collocato in un ambiente d'onestà, di lealtà, d'onore e che venite crescendo in esso, e trapassando cosí via via dall'infanzia all'adolescenza e da questa alla gioventú e alla virilità, ne rimanete talmente penetrati ed imbevuti, che malgrado errori, scappate e colpe, pure il fondo del carattere serba sempre per istinto il senso del dovere e dell'onore. E venendo l'occasione, è quasi impossibile che si faccia vergogna a sé ed ai suoi; è probabile invece il contrario; e cosí il paese si trova ben servito, ben difeso, cosí diventa forte e rispettato.
      Per questo Washington, che io tengo il primo fra quei rari uomini, veri padri delle nazioni, che diedero loro la vita morale piú che l'essere materiale, per questo egli, ritirato a Mont Vernon, scriveva ai governanti d'allora: "Per ufficiali scegliete dei gentlemen". Egli non aveva né alterigie aristocratiche, né invidie democratiche.


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Racconti leggende e ricordi della vita italiana
(1856-1857)
di Massimo d'Azeglio
pagine 890

   





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