E son costretto per giustizia a domandare perdono al dispotismo russo d'averlo posto sulla bilancia medesima del dispotismo americano. Poiché mentre Alessandro Romanoff spezza le catene de' suoi schiavi, Abramo Lincoln spezza soltanto quelle de' schiavi appartenenti ai suoi nemici!
La conseguenza quale sarebbe? Quale s'avrebbe a tener peggiore delle due tirannie?... Ma non la finirei piú, e già troppo mi son scostato dal mio cammino.
Il lettore anzi avrà già detto: - A costui non manca certo il coraggio delle digressioni!
Verissimo. Ma io dal canto mio lo pregherò a non volere in questo scritto badare troppo attentamente alle sue qualità letterarie: io gliel'offro semplicemente come un portafogli nel quale ho gettate le idee a misura che mi sono venute, col solo pensiero che possano esser utili alla nuova generazione.
Se poi mi ci illudo, non saprei che farci. Sarà colpa d'intelletto e non di volontà.
E riprendo il mio racconto.
Venne finalmente pe' miei parenti il giorno benedetto di rivedersi. L'incontro fu all'Ospizio del Mont Cenis, dove mia madre corse fra le braccia di mio padre.
Siccome io non scrivo romanzi ma fatti veri, non può entrare nel mio disegno il dipingere scene d'affetto; lascio dunque alla fantasia del lettore il rappresentarsi l'incontro e la festa di questi due giovani che tanto ardentemente s'amavano; che s'eran creduti separati per sempre, e che cosí si trovavano riuniti dopo tante ansie, tanti dolori sofferti, dei quali non rimaneva altra traccia che un'aureola d'onore aggiunta alla fronte di mio padre per la fermezza e la generosità dei suoi portamenti.
La Provvidenza tiene in serbo eccezionali compensi per quelle anime che sacrificano continuamente sé all'altrui bene.
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