L'educazione scolastica che da lui ricevevo non valeva gran cosa meglio della religiosa. Quando penso che ho passati cinque o sei anni a studiare il latino in quell'età che è la piú atta a ricevere con frutto l'insegnamento delle lingue! e che invece di saper poco e male latino e greco, che, si può dire, non mi servono, potrei saper bene tedesco ed inglese che tanto mi servirebbero!
Ma il principio gesuitico dominava la mia educazione; ed il problema ch'esso ha risolto sempre benissimo, è questo: portare ai 20 anni un giovane facendolo studiar sempre, e sempre cose che gli servono poco o nulla per formarsi carattere, intelligenza, e giudizio da uomo. Difatti, la mia educazione e quel poco che ho potuto mettere insieme in fatto d'istruzione, ho dovuto darmelo poi, faticando il doppio, da me, in quell'età in cui invece, d'imparare si dovrebbe poter applicare l'imparato.
Articolo storia, che, al paro delle lingue, è lo studio principale, piú fecondo d'utili applicazioni per ogni classe d'uomini, mi fu messa in mano la storia antica, e sapevo abbastanza bene quel che era accaduto a Roma, Atene, Menfi, Babilonia prima dell'èra cristiana; ma di quello che era accaduto in Italia nel medio evo, non ne sapevo una parola. E perché? Perché non dovevo saper nulla né di Teodora e Marozia, né d'Alessandro VI, né di tutte le ambizioni, le cupidigie, le violenze, le, frodi dei papi!
Ma neppur di quel benedetto latino non cavavo gran frutto; onde fui mandato come esterno al liceo, dove ora è l'Accademia militare, alla scuola del signor Bertone che v'insegnava rettorica.
Si vede che a Napoleone non premeva molto formare dei retori. Eravamo n° tre scolari! Un Perrier, francese, un Fascini, piemontese, ed io.
| |
Roma Atene Menfi Babilonia Italia Teodora Marozia Alessandro VI Accademia Bertone Napoleone Perrier Fascini
|