Ma con questi dati che cosa spiego? Lei dirà ch'io vo nelle nuvole o nelle nebbie, ma voglio pur parlare.
Non ha mai provato talvolta, a certe melodie, sentirsi umidi gli occhi come ad una cara voce, come ad una dolce memoria sopita che si ridesta? e tal altra, sentirsi diventar migliore, piú franco, trovarsi l'anima nobilitata ad un tratto? il cuore reso piú generoso? la volontà piú onesta?... Come si spiega l'influenza della melodia e dell'armonia sul senso morale? Che cosa vi dissero quelle note, quali ragioni v'esposero per ispirarvi il bello, il buono, il grande?
Non sarebbe la musica una lingua perduta? della quale abbiamo dimenticato il senso, e serbata soltanto l'armonia? Non sarebbe una reminiscenza? La lingua di prima, e forse anche la lingua di dopo?... Scendo dalle nuvole e torno sulla terra ferma.
Povera mente umana! star legata ad un punto fisso; avere un ristretto raggio nel quale vivere e raggirarsi; vedere e non andare piú in là! ecco la sua condanna.
Quest'idea mi si ridestava giorni sono vedendo in campagna una povera capretta legata ad un albero. Anch'essa aveva tante braccia di fune, anch'essa aveva un piccol raggio da pascolarvi, anch'essa se ne lagnava con quel belar timido e tremulo che è la sua lingua, anch'essa vedeva piú oltre e tirava e si affannava per allargare il suo raggio, ed anch'essa tirava e si affannava invano!
Cacciamo dunque i rammarichi inutili e torniamo a noi.
Non tutte le mie occupazioni a Roma erano nei campi della poesia e dell'immaginazione. Non si scordi che ero un diplomatico; come tale, oltre i doveri di società, avevo doveri di cancelleria.
La Santa Alleanza s'era piegata ad accettare la confessione ed il pentimento di Murat: non gli aveva negata l'assoluzione, ma siccome si fidava poco del convertito, lo teneva d'occhio, aspettando e sperando, credo io, venisse l'occasione di coronar l'opera dandogli la penitenza.
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