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      Le bruit est pour le fat, La plainte est pour le sot,
      L'honnête homme trompé S'éloigne et ne dit mot."
     
      e questo fu il sistema che adottai.
      Potrei allungar dell'altro questo capitolo, che la materia non verrebbe meno. Ma credo che quello che ho detto basti a dar conoscenza di me su questo particolare. Scrivendo la mia vita bisognava pure che ne parlassi.
      Le conseguenze da cavarne è un affare che spetta al lettore. Egli ha in mano il sunto del mio processo. Le riflessioni poi che emergono dai fatti esposti, e che forse potranno servire alla gioventú (per quanto in fatto di passioni servono precetti e prediche!), ecco quelle che mi sembrano piú ovvie.
      Gli amori illeciti, oltre il male intrinseco che possono avere, sono una sorgente di guai, dispiaceri e sventure talvolta, dato l'attuale ordinamento della società. Perciò lo starne lontano, se si può, è tutto guadagno. Se non si può, due cose almeno sono da avvertire: di fare agli altri come a sé il minor male possibile. A sé, cercando sostenersi contro l'invasione della menzogna ridotta a sistema e ad abitudine; agli altri, non simulando mai un passione che non si sente e non sacrificando mai alla propria vanità la pace, il bene e la felicità di chi ebbe la sventura di essersi trovato sulla vostra via.
      Queste idee non le do certamente quale espressione d'una teoria morale completa ed esatta. Ma le credo pratiche e quindi utili.
      Per spiegare quello che penso di me, salvo errore, dirò che non credo essere stato cagione di gran male ad altri; ma mi sono fatto molto male a me. Ho dovuto lavorare assai sul mio carattere per ritornarlo poi, retto, sincero e limpido come naturalmente l'avevo avuto dalla natura. Ho tanto sofferto per la sincerità, e per la realtà de' miei sentimenti, che certamente ho lasciato per via una porzione di vitalità e di salute che potevo molto meglio impiegare in servizio del mio paese.


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Racconti leggende e ricordi della vita italiana
(1856-1857)
di Massimo d'Azeglio
pagine 890