Riposandoci dal lavorare, le venivamo infilzando per certi stagni portandone talvolta a casa delle ricche collane.
La cucina si faceva un poco per uno.
Questo era l'assetto di casa, in perfetta armonia colle nostre miserie. Il suo impianto richiese appena un giorno di cure; perciò il secondo, dopo il nostro arrivo, si poté a levata di sole avviarci al lavoro. Io non possedevo ciuco: i miei mezzi non me lo permettevano; presi invece un ragazzotto di quindici o sedici anni, il quale correndo la carriera ecclesiastica, serviva il curato, era sagrestano, ed andava vestito da prete. Cioè, intendiamoci: in quei paesi e con quei caldi tutti vanno sempre in maniche di camicia, quindi il distintivo in lui erano solo calzoni e calze nere. Questo chierichetto mi portava gli attrezzi, mi lavava i pennelli, ed era un ottimo ragazzo. Chi sa che cosa sia diventato? chi sa che non sia ora un canonico o un monsignore? cosa fra i possibili, poiché la carriera ecclesiastica è aperta agli umili come agli illustri nel sistema curiale romano.
Non mi pare che a questo punto il dire quattro parole sull'arte mia, venga fuor di proposito. Se lei non è pittore, e non se n'interessa, c'è il solito rimedio: salti.
Nel secolo XVIII la società era giunta in ogni genere agli ultimi confini dell'artificiale, dell'affettato, dello scontorto, dello stravagante, dell'illogico ecc. ecc. Si potrebbe estendere quest'osservazione a sfere piú alte ed importanti, ma son cose ormai dette abbastanza. Mi contento d'osservare che le aberrazioni del gusto, nelle cose appunto di gusto, erano spinte fino all'incredibile. In genere mode, quei castelli incipriati che vediamo ne' ritratti di donne, con un cappellino di paglia o una corona di rose sulla cima: e in genere arti, le acquarelle, verbigrazia, di paese, d'una sola tinta, e quale?
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