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      Al cospetto della Roma Cristiana quanto durò la rivale Costantinopoli? I tempi corrono; nasce, vive e muore l'impero de' Goti in Italia, de' Visigoti in Ispagna, de' Burgundi e de' Franchi: sorgono i Carolingi, Carlo Magno domina col ferro e col nome le nazioni: egli, i suoi figli, i suoi dominii, i palazzi, le pompe di Aquisgrana, tutto cade, tutto muore, tutto è sparito; l'impero franco si è mutato in germanico; nascono e muoiono le case di Franconia e di Svevia.
      Tutto passa, e Roma sola sta.
      De' brani degli antichi regni si formano nazioni, Stati nuovi. I castelli feudali abbandonati dànno vita alle città. Nascono le grandi e le illustri capitali. L'Italia vede sorgere Venezia, Verona, Milano, Bologna, Firenze, Napoli. Vindobona diventa Vienna, Lutezia diventa Parigi, l'antica rocca di Cesare sul Tamigi diventa la torre di Londra, ed avrà intorno tre milioni di cittadini.
      Un nuovo nemico piú forte, piú inesorabile di tutti i nemici di Roma, si genera nelle viscere delle nazioni commosse all'apparire della nuova luce della civiltà nascente. Sui nuovi regni, sulle nuove città corre un soffio che presto diventa bufera. È sprigionato sul mondo il libero esame!
      Roma papale abusò della pazienza del mondo, volle fargli comprare la vita futura coll'oro a difetto di virtú; Lutero disse un basta, che fu ripetuto dalle moltitudini. La Riforma pareva destinata a spiantar Roma: ed invece Roma sta, e la Riforma dopo le prime conquiste, a poco a poco si perde, e fra i mille non sa piú distinguere il suo credo.
      Le dinastie succedono alle rivoluzioni, le rivoluzioni alle dinastie. Nelle antiche reggie europee oggi un principe di antico sangue, domani un oscuro tribuno. Ma l'antica dinastia di san Pietro, sono or ora duemila anni, è sempre in Roma e domina la Cristianità o dalle tenebre delle catacombe o dagli splendori del Vaticano.


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Racconti leggende e ricordi della vita italiana
(1856-1857)
di Massimo d'Azeglio
pagine 890

   





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