- secondo questo loro costume dunque, i vicini castelli s'andavano popolando di villeggianti.
Una mattina mi trovavo in casa, quando mi sentii chiamare dalla via da un coro di soprani, tenori e bassi. M'affaccio, e vedo una somarata, cioè una processione di ciuchi, portanti ognuno un signore o una signora, e riconosco la principessa Trois étoile, colle figlie, gli amanti delle figlie, i suoi, i figli, gli amici di casa, i benaffetti, i piqueurs d'assiettes, insomma tutto il personale d'una villeggiatura romana d'allora, che componeva una carovana d'una ventina di persone.
- Venga! venite! vieni! - mi si gridava, secondo i vari gradi d'intimità degli interlocutori.
Io scorgevo il bocchino, il risolino, l'occhiolino magnetico d'una delle signorine che si diceva mi volesse bene, e che lo voleva però altresí ad un figuro con moglie e figli, che si scoprí poi in seguito ladro a tutta prova. Sembrerà strana questa tenerezza in una principessina; ma l'adagio dell'epoca era che il cuore non si comanda, e non è credibile quali facilitazioni portasse questo assioma nelle relazioni giovanili.
La seduzione era troppo forte; ed eccomi imbarcato con tutta questa brigata che doveva salire a Monte Cavi, e ridursi poi la sera alla villa, e che non nomino per poter piú liberamente descrivere il vivere d'allora.
Le offro, o lettore, uno studio di costumi che mostra quanto il mondo venga migliorando in fretta, se si faccia il paragone fra quelli e i tempi presenti. Ecco qual era questa brigata.
La Principessa, donna oltre i quaranta, stata un tempo piacevole assai se non bellissima, ma d'aspetto stanco per aver sempre scordato il ne quid nimis. Fu già l'adorazione d'un principe quasi sovrano; ora bisogna adattarsi a molto meno.
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Trois Monte Cavi Principessa
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