) ammanirono una canestra di ciambelle, furono diramati gl'inviti, ed una sera verso notte cominciò ad arrivare il bel mondo; che a Genzano non aspettava per ballare il tocco della prim'ora dell'indomani, come s'usa in parecchie città abitate da oziosi, che dormono tutto il giorno.
I padroni di casa e l'orchestra formavano nel nostro caso una sola persona morale, e non potevano essere in due luoghi come sant'Antonio; onde, stando a suonare, non ricevevano. L'ingresso fu libero, e la folla a uso de' routs durante la season a Londra.
Per prudenza s'era battezzato il vino. Calcolando l'anteriore battesimo dell'oste, era cosí di un'innocenza doppiamente battesimale, incapace di riscaldare troppo i cervelli. Difatti la festa fu allegra, cordiale; fiorirono tutte le fasi del Saltarello, fino a quella che, all'apogeo dell'entusiasmo, porta ballerino e ballerina a gettar le scarpe per aria e seguitar il ballo a piedi nudi; tutto andò in regola, non vi fu ombra di disordine e l'impressione rimasta agli invitati fu che "Monsieurs N. N. avaient les honneurs d'une manière charmant".
Intanto s'avvicinava l'epoca che dovea ricondurmi a Roma, e fatti e pagati i conti, trovai che le mie magnificenze m'avevano ridotto a non aver piú altro che otto paoli d'attivo disponibile, vale a dire meno d'uno scudo romano e per necessità dovevo ancora trattenermi a Genzano una settimana, onde non lasciare a metà un ultimo studio.
La posizione s'ottenebrava.
Ecco che, contemporaneamente, una mattina sento fermarsi al portone un legno co' sonagli; scendo, e trovo una signora romana con un suo figlio di venticinque anni, che neppur conoscevo intimamente, e che veniva a Genzano per un affare e mi chiedeva l'ospitalità: ciò rappresentava almeno una colazione.
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