S'impiantò una lite in Rota fra i figli Pacetti e la casa Barberini; ora fu vinta, or perduta, ora vinta; e finalmente con parecchie sentenze, e col videntibus omnibus, vinta definitivamente. Ma.... E furon baie! Il Fauno restò a chi se l'era preso, e se non sbaglio fu venduto al Re di Baviera. Credo sia ora a Monaco.
Se veramente non isbaglio, e che la cosa stia cosí, dove se ne va il fidecommisso?
La famiglia Pacetti finí coll'accettare una transazione della quale non ricordo i termini(20). Tale era, sotto un galantuomo come Pio VII, ed un uomo illuminato come il cardinale Consalvi, quel governo che tutto il mondo crede necessario conservare, a sostegno, onore e gloria della Cristianità, della religione, e del dogma evangelico.
E poi si lagnano che la gente non ci crede.
Chi è avvezzo in altri paesi, dura fatica a capire come l'ottenere una - che dico una? - dieci sentenze favorevoli, passando per tutti i gradi della giurisdizione esistenti, possa non darvi la causa vinta. Eppure, l'ho visto in molte circostanze: dopo tutte le sentenze, non s'è fatto nulla se si è deboli contro potenti. La sentenza esecutoria, in questi casi, trattenuta da forza invisibile, è sempre promessa, e mai non compare.
Questa decadenza della magistratura vien deplorata da un pezzo dagli uomini onesti piú affezionati al Papa. Sin dal '20, mi ricordo avere udito dalla bocca del cardinale De Gregorio, ottimo uomo ma quel che ora si direbbe codino feroce, e grande amico di mio padre, deplorare amaramente la poca rispettabilità (parola venuta al mondo un trent'anni dopo) de' tribunali romani.
- Una volta - diceva egli - le cause famose di tutto il mondo venivano in Vota (gli mancava l'R), tutta l'Euvopa s'inchinava ai suoi giudizi; ma evano uomini allova.
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