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      Ova s'incontva un Monsignovino vagazzo, a piedi, con un misevo domenichino(21) dietvo.... chi è costui? È un auditov di Vota! ecc. ecc.
      Questi Uditori ragazzi, o se non ragazzi, poco atti al loro ufficio, avevano un segretario esperto che studiava le cause e stendeva loro il voto.
      Si osservava poi una strana usanza, prova manifesta dello stato dell'opinion pubblica, circa la dignità e le convenienze della magistratura. In ogni paese del mondo l'andar a raccomandare una causa ad un magistrato, può condurre ad esser messo fuori dell'uscio con malo modo; o almeno a sentirsi far qualche risposta poco piacevole. A Roma, invece, la vigilia del giorno in cui si chiamava una causa in Rota, o in altro tribunale, i curiali andavano in giro a raccomandarla ai giudici, talvolta accompagnati dai clienti, e questo giro si chiamava andare all'Informazione.
      Per questa si notava nella parcella al cliente una carrozza a tutta giornata; ed erano sempre certi frulloni rossi usati, avanzi di eredità prelatizie, che il giovedí si incontravano ad ogni canto per le strade di Roma.
      Ma l'Informazione durava poche ore; e siccome i legni eran pagati, per non sprecarli, si vedevano poi al tardi ritornane in giro; soltanto invece di curiali e di abati, erano pieni di donne e ragazzi; cosa del resto in perfetta regola, poiché gli avvocati, se erano preti per l'abito, erano però secolari in sostanza, spesso maritati, ed avevano moglie e figli e quel che segue ecc. ecc.
      Ho fatto poi osservazione d'un fatto singolare. Il popolo romano non mostra poi un'eccessiva disapprovazione per questi abusi: e quantunque accada udire qualche individuo mandare alla malora un potente soverchiatore, gli si conosce però in mezzo alla sua collera un intimo senso di semi-accettazione, come se il male che impreca fosse in natura ed inevitabile.


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Racconti leggende e ricordi della vita italiana
(1856-1857)
di Massimo d'Azeglio
pagine 890

   





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