... o che ce li abbia acchiappati.... so assai!
Verificai presto la cosa, che era precisamente come la diceva l'amico; e ricordo con piacere ch'io non avevo l'intelletto né il cuore corrotto da quella scuola al punto, di non meravigliarmi della strana espressione adottata in questa circostanza dall'amor materno.
Quella sera non comparve, com'era solita, la signora P..., il figlio se ne stette non so dove, ed un velo melanconico stava sospeso sulla compagnia, sbigottita del nuovo quanto funesto esempio, e misurandone con terrore le possibili conseguenze.
Ma fu un falso allarme. Le cose ripresero il loro corso ordinario, ed il povero P... - altro che potersi liberare di quel primo diadema! - presto dovette o scordare il rivale, o confonderlo fra i numerosi suoi successori.
Ciò prova che il mestiere di marito nella Roma d'allora non era tutto rose. Ma v'erano nell'anno ricorrenze che lo rendevano una vera disperazione.
Non parlerò che del Carnevale.
Gli ultimi otto giorni soltanto si distinguono colà con un tal nome. Circa al tocco suona il Campanone della torre del Campidoglio, e ciò significa che fino all'Avemmaria è permesso girar per Roma colla maschera sul viso.
La descrizione del Corso, de' confetti, de' moccoletti è fatta da un pezzo: e poi queste delizie sono stati oggetti d'importazione fra noi, tutti le conoscono, e beato chi se ne diverte.
Dirò invece tradizioni ed usi men noti.
Ab antiquo i poveri Ebrei servivano essi al divertimento de' Cristiani. Dapprima, si dice, che uno di costoro era messo in una botte che dal colle Capitolino si faceva rotolare giú per la scesa, fino al piano. Poi in appresso la Sinagoga ottenne di sostituire a questa barbarie un palio corso a piedi (e in sacco?
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