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      Tutti poi ottime persone e d'ottima compagnia.
      La vicinanza e la solitudine c'ebbe presto messi in relazione, e non si tardò molto a lasciare i complimenti, mutare il lei in voi, e diventare intimi. Essi abitavano l'ultima casa a diritta uscendo dal paese per andare a Frascati, detta casa Maldura, dove si poteva stare a dozzina, e con piú quiete che alla locanda. Il signor Virginio Maldura era il padrone titolare della casa, ma il vero, assoluto padrone era il signor Checco Tozzi, suo suocero, ed uno de' caporioni del paese. E qui mi par bene di premettere due parole.
      Anni sono, il mio amico cavalier Torelli pubblicava un opuscoletto periodico intitolato Il Cronista, nel quale vennero stampati parecchi miei capitoli sotto il titolo di Racconti, leggende, ecc. ecc., ove dipingevo il mio soggiorno in casa del sor Checco Tozzi.
      Questi capitoli, come molt'altre parti del giornaletto, vennero letti, e mi dicono non dispiacessero (tutta ipocrisia per fare il modesto, perché io so invece che fecero furore): ma con tutto questo mi parrebbe un po' grossa dar per cosa intesa che tutti gli avessero letti.
      Non volendo né potendo andar tanto in là colla presunzione, seguito l'istoria mia fra le mura del sor Checco, come cosa non mai detta. Cercherò solo, avendo riguardo ai lettori possibili del Cronista, di non ripetermi troppo, e trovare invece qualcosa di nuovo; ché non ho già vuotato il sacco, e se ne' Racconti dissi molto, non potei dir tutto.
      Ciò premesso, tiriamo avanti.
      Il sor Checco era, secondo il detto spagnuolo, hijo de sus obras. Come del mondo de' panteisti, le sue origini rimanevano ignorate ed inesplicabili; ma siccome egli era padrone di case, vigne e canneti; fratello influente della Coroncina; ammazzasette emerito; e co' suoi cinquantacinque anni, alto, svelto, diritto e tutto nerbo, nessuno si curava di domandarne la spiegazione al solo che avrebbe potuto darla, cioè al sor Checco in persona.


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Racconti leggende e ricordi della vita italiana
(1856-1857)
di Massimo d'Azeglio
pagine 890

   





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