Sappiam noi se saremo vivi stasera? che sono anche cent'anni all'eternità?
Facciasi pertanto il ritratto del cristiano, che giova quanto sa e può alla sua patria, ne pretende ricompense straordinarie, perché a lui poco montano purché non gli manchi l'eterna; che si rassegna e si acqueta ancora a non avere le ordinarie, sebbene non le disprezzi orgogliosamente: ma sí per essergli noto dalla fede che le privazioni e le contrarietà accertano, aumentano il premio eterno; che eziandio persuaso del dovere per cui è stretto al suo sovrano, avvezzo a mirare alla perfezione in genere, ed in particolar modo incalzato dalla propria coscienza a nulla trascurare de' propri doveri, vi si adopera continuamente con diligenza, solerzia; non perdonando né a fatiche né a studio, rimproverandosi l'ignoranza piú che l'onest'uomo mondano non si rimprovera l'ingiustizia; insomma, che nelle pubbliche brighe s'impiega, non dirò quanto l'ambizioso, ma molto piú, poiché fa ogni sforzo per bene adempierle sempre, come quegli quando ne spera innalzamento, e poi nel punto delle ricompense, si ristà né aggrava lo stato piú di chi poco o nulla l'aveva servito.
Mettete in contrapposto un faccendiere valutantesi colla lente del microscopio, non mai pago ottenendo molto, guastante molte cose, per voler far di tutto: o uno sfaccendato sistematico, verbigrazia, come i nostri italomani, che sono sí amanti della patria Italia, ma che aspettano sia una per servirla. È vero che ciò non può accadere senza rivolgimenti e calamità moltissime, e con gran dubbiezza dell'esito; ma che importa? Intanto si sta colle mani in mano a segno tale che cesserebbe la società se tutti usassero a quel modo. Si adopera in cambio la lingua: e dopo d'aver tratto da qualche libro ed anco dal proprio fondo una mordente serie di massime triste e notissime, d'applicazioni storte o esagerate, di frizzi contro il nocchiero e i marinai: dopo che s'è fatto cosí il possibile per disturbare il servizio della nave eziandio quando è gonfio il mare, vario il vento, e non lontani gli scogli ed i corsari, si profondono i denari nelle meritrici, o altrimenti in inutili o dannose prodigalità, e si va avanti persuasi della propria eccellenza e che il mondo non potrebbe trovarsi in mani migliori di quelle d'un sí assennato reggitore.
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