Stavo in una bettola incredibile, ma avevo uno scopo, una cosa da fare, mi sentivo rinascere.
La mattina prima di giorno m'alzavo, salivo co' miei attrezzi, e passavo la giornata lassú ritraendo vari punti; a notte riscendevo a Sant'Ambrogio.
Cosí raccapezzai un buon numero di vedute esterne, interne, pezzi d'architettura, cornici, colonne, capitelli. ecc., e tornato con esso loroi a Torino, diedi ordine e forma al mio progetto d'edizione, e tosto mi posi al lavoro delle litografie.
Questa Badía, eretta nel IX o X secolo da un barone francese, Hugues le Décousu, è uno degli edifizi piú originali e pittoreschi che abbia mai veduti. Un monte o piuttosto rupe che termina con un gran sasso a pan di zucchero, scompare sotto molte fabbriche irregolari che fasciano la sua cima, sulla quale posa la chiesa. L'aspetto dell'insieme è mezzo religioso, mezzo militare, per merli e bertesche, quale l'avevano i monasteri in quell'età. Di questo luogo si narrano leggende curiose. Hugues le Décousu, verbigrazia, avrebbe cominciato ad edificare sul monte in faccia, ma ogni notte gli angioli portavano i materiali dall'altra parte della valle, e cosí la Badía sorgeva dov'è al presente. Pel primo giorno del lavoro l'operazione si capisce. Le prime pietre collocate nei fondamenti scompaiono: ma in appresso se si deve impostare basi, colonne, archi, e non si trova piú lo strato del giorno prima?... dev'esser corso qualche errore nel racconto. Si narra altresí d'una bellezza perseguitata da un tiranno qualunque, su nel monastero, e che gli presenta la solita alternativa di buttarsi da una finestra se non la lascia stare. Il tiranno - si capisce - crede che lo dica, ma che non lo farà, e va avanti. Invece la bella Alda è di parola, e giú nel precipizio sopra Sant'Ambrogio!
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