2 settembre. - Si venne a Reggio; poi la sera a Modena. Si ritrovò gesuiti e pezzenti: pareva d'esser a Torino.
3 settembre. - Alle undici partimmo con un vetturino che ci dovea condurre a Pistola. Per circa otto miglia la strada è piana, bella, fra campagne ben coltivate; poi comincia a salire raggirandosi pe' fianchi di colline coperte di castagni ed, alzandosi a poco a poco, si giunge alla sommità d'una prima catena, ov'è posta la Serra. Poche case ed un'osteria. - Vi dormimmo.
4 settembre. - La strada assai buona: un saliscendi continuo. Si trova Paullo in una valle fra colline intrecciate: si vede sempre innanzi e lontana l'alta catena della Bettona. Rinfresco a Lama. Comincia un po' di parlar toscano. Si sale sul Barigazzo, alto monte pelato, dal quale si scende a Pieve di Pelago. Nottata.
5 settembre. - Partiti prima dell'alba. Si sale otto miglia, s'arriva sulla cresta della Bettona; prima si trova la strada che va a' Bagni di Lucca. Dogana modenese; due piramidi che segnano il confine toscano. Come a Dio piacque, uscimmo di quel di Modena. La strada si fa migliore, e scende fra una pineta, od abetina, che pare la strada d'un parco. A poco a poco compaiono castagni: non vidi mai i piú grossi; né i piú bei luoghi per fare studi.
La strada scende a precipizio e trova presto il letto della Lima, al quale tien dietro. Ponte della Lima; sovr'esso due fontane. Salita erta di due miglia per salire a Mamiano. Al tocco fummo a San Marcello per rinfrescare, e andar a Pistoia a dormire. Trovammo cosí bello il sito, e tanto pulito albergo, che ci fermammo ivi per otto giorni: rimandato addietro il vetturino. - La strada da Modena è bella, o almeno discreta: poco piacevole fino alla Dogana fiorentina; amenissima fino a Pistoia.
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