Seppi dal prete, che nel cavar le fondamenta del pilastro fu trovato uno scheletro grande; il quale era avvolto in certi panni, che costoro chiamaron montura, di color turchino, con bottoni tondi e suvvi una crocetta.
Dio sa di chi furono, e le ossa ed i panni! Tuttavia la tradizione narra che Ferruccio fosse sepolto sotto la gronda della chiesa. Mi dissero che scavando per la piazza, poco sotto il fior di terra, era ossa per tutto.
Trovai i contadini che tutti piú o meno sapevano di Ferruccio e de' suoi casi, che Dio ne sia lodato! Mi nacque tosto la voglia di porre una lapide sulla sua tomba, perché non rimanesse cosí inonorata: ne parlai a costoro del paese: tutti si mostrarono pronti a parole. Volli stringere e combinare perché la cosa avesse effetto: divennero a un tratto tutti freddi. Ebbi bel dire che avrei pagato del mio: fu inutile. Credo che avean paura; di che? lo sa Iddio. In Italia un uomo che dette la vita per la patria, che potendo salvarsi senza infamia, scelse morire per non veder l'ultima sua ruina; un uomo che in otto mesi seppe fare immortale se stesso colle sue virtú, seppe ritardare l'eccidio di Firenze, e rimanere esempio a' posteri di quanto possan riuniti, l'amor patrio, il valore, la costanza, e l'oblio d'ogni privato interesse, quest'uomo non può, perdio, aver né croce, né sasso sulle sue ossa, perché si ha paura! Ed alla Malibran si alzano monumenti! che maledette sieno le cortigiane, e i teatri, e le musiche, e i balli, che hanno spento ogni generosità, ogni valore, e non ci fanno oramai aver in pregio altro che i buffoni e saltimbanchi dei due sessi, che senz'essi ci parrebbe non aver aria per respirare!
Dalla piazza uscii per la via di Porta Peciana, ove accadde l'ultimo contrasto che decise la giornata: fuor di porta a destra, a un tiro di schioppo è la casa di un tal Fedeli ove si difese Ferruccio.
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