Già gli avevo lasciato capire che lo consideravo come una celebrità, e seguitando su questo tema gli dicevo: - Insomma, sor Pietro, dice che quand'eri giovinotto ti fumava l'anima.... e ho inteso raccontare d'un certo affare di ghetto, dove avesti che dire colli Giudíi... Di' un po' come fu sta b....
- Che volete che vi dica?... securo, ero un po' fastidioso.... si sa.... Insomma fu che ero garzone del macellaro a Ponte Sisto.... sapete.... sulla cantonata per andare alla Trinità de' Pellegrini....
- Ho capito.
- Be', ogni giorno portavo la carne in ghetto, e già piú d'una volta c'era stato che dire; ché quel Giudío che viene a far l'ispezione per vedere come s'ammazza l'animale, bisogna che avesse avuta la mancia da qualche macellaro e voleva che mutassero macello: e se era vaccina, diceva che era bestia morta di male; se era bufola, diceva che ci mettevo li quarti di dietro, e insomma metteva male. Una mattina che avevo portato la carne in ghetto, passando per strada, comincia un Giudío e poi un altro e un altro, e chi mi fa un verso e chi un altro, e a darmi la minchionella, e insino m'arriva una torzata.... Fatevi conto! a padron Pietro le torzate! Io non fo altro che tanto: do di mano al cortello grosso di bottega e via a capo sotto, a chi piglia piglia.... Che volevi vedere? Io solo ne feci un'intruppata; e tutti a gambe, e io appresso, e uno s'infilava, mi ricordo, in una cantina, e gli arrivò una cortellata proprio sotto el laccio delli calzoni.... Proprio avevo perso il lume degli occhi. Insomma, dopo un po' vedo che mi si fanno addosso piú di duecento persone, e di queste neppure me ne pigliavo tanto; ma mi parve veder venire la squadra di Galante (il bargello), e io svicola dall'altra parte, e in tre zompi sono a casa.
| |
Pietro Giudíi Ponte Sisto Trinità Pellegrini Giudío Giudío Pietro Galante
|