Pagina (727/890)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      .. (qui scomparve il sorriso affatto, e cominciò a parlare a denti stretti)... Eppure, vedi, anche il nostro santo abate Bernardo, che pur non era cacciatore, né avea avuto mai alla vita sua un falcone sul pugno, era pure uomo da qualcosa, sai!... Ma questo non ha che fare al caso nostro... Il diritto dell'abate è certo... animo... dategli un coltello, voi altri!... tagliati la parte che t'appartiene... Che se l'abate dovesse dar vivanda di cignale a' suoi monaci, per qualch'altra festa, e non l'avesse, gli potrebbero cantare un vespro come quello de' giorni addietro; ed io n'avrei il carico... (il guardaboschi avuto il coltello, attendeva a tagliare)... Ma anche tu un'altra volta tieni altri modi e non prender subito la mala via, prima di sapere se ti si vuole o no far torto... Già siete tutti a un modo... tale il signore, tali i vassalli... E a te chi t'insegna, disutilaccio poltrone, perché vedi un uomo che vuota un cignale, a uscirgli addosso con villanie, e strapazzarlo, come ti pigliasse il tuo? Chi ti credi d'essere, can da pagliaio di un abataccio scandaloso? Ti saresti meritato che ti facesse la chierica con quel bastone; e cosí ci avesse pensato!... e, quasi quasi, non so chi mi tenga... che fai ora con quel coltello? Le coste hai a pigliare, e non il lombo!... Ed anzi, giacché hai voluto alzar la voce con quel giovan dabbene, e poi ora non ti contenti del tuo, e se non ti stavo cogli occhi addosso ci rubavi il nostro, non avrai piú nulla... Portate in credenza quel cignale, e che non n'abbia una setola!... e cacciatemi dalla grancia questo ladro, e accompagnatelo a calci sino alla badía: e tu fa' che non ti abbia a veder mai piú sulle terre d'Azzone; e di' all'abate che, se penserà un po' meno a' cervi e cignali ed un po' piú agli uffizi ed alla disciplina, e' sarà pel suo migliore in questo mondo e nell'altro.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Racconti leggende e ricordi della vita italiana
(1856-1857)
di Massimo d'Azeglio
pagine 890

   





Bernardo Azzone