Questa torre stava nel mezzo del cortile maggiore, che piú d'uno n'aveva quel vasto caseggiato. Un portico ad arco tondo lo circondava, sotto il quale erano stalle, sellerie, rimesse, locali distinti per gli schiavi e per gli aldi, ed in un angolo un gran pozzo con un abbeveratoio. Per un lungo androne si usciva sulla piazza del Broletto Nuovo;(62) e la facciata del palazzo era nel luogo appunto ove fu eretta in appresso quella della casa che ancor vediamo, nominata la Loggia degli Osii. Ma l'architettura della prima, come quella di tutto l'edilizio, era diversa d'assai. Solida e piuttosto nana nelle proporzioni, con archi tondi e cornici a grandi sporti; ricca di colonnette sottili, quali dritte, quali torte, o scannellate a spirale, posate su figure d'animali, e coronata da capitelli tutti pieni di sottili intagli, essa mostrava alla sua origine romana mescolato il gusto orientale e le strane immaginazioni barbariche. Sopra il portone era una massiccia loggia o, come diremmo ora, terrazzino, tutta di pietra, anche il parapetto, retta da grosse mensole, che rappresentavano figure fantastiche d'animali. Tre gran finestroni n'occupavano l'intiera larghezza ed ai cristalli, usati da noi, si suppliva allora con impannate di tela oliata. La sala maggiore del palazzo ricevea la luce da queste finestre; era la sola ove fosse un camino, e veniva perciò detta, la caminata.(63)
Se il clima di Milano non era in quel secolo piú dolce che in oggi, e ciò par probabile, conviene dire che gli uomini di allora fossero assai men dilicati di noi. È vero altresí che, essendo generale l'uso delle pellicce, tenevano diverso modo, forse piú sano, per difendersi dai rigori del verno.
S'aggiunga che in quell'età le occupazioni sedentarie erano quasi affatto ignote nella vita comune.
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Broletto Nuovo Loggia Osii Milano
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