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      Lantelmo vi si sottomise, senza accettare o diminuzione o indulgenza, tantoché la sua vita poté dirsi una lunga ed incessante tortura. La maggiore però di tutte, ed al tempo stesso la piú ignorata, era per quel suo appassionato cuore, tanto assetato d'amore, l'esserne privo per sempre.
      Triste chi porta con sé, nascendo, questa sventurata sete!
      Siccome ad estinguerla, o ad ingannarla almeno, non eran bastate né le splendide fortune della giovinezza, né le sventure dell'età virile, cosí neppur ora non valeano a calmarla, né la religione, né le penitenze, né il pensiero, pur dolce ad ogni uomo, d'esser onorato e tenuto in gran conto da tutti.
      La corona di gloria che gli cingeva la fronte era, come lo sono sovente cotali corone, contesta al di dentro d'acutissime punte. Invidiato dai piú, invidiava, si può dire, ognuno; invidiava la sorte del piú oscuro contadino che vedesse, nell'aspro ed umile suo stato, consolato dall'amor d'una moglie; invidiava persino talvolta quelle stolide e grosse nature contente, purché non manchi loro né pane né tetto: coloro che avrebbero ad ogni prezzo voluto l'ingegno, la virtú e l'onorata sua fama: - Frate Lantelmo, io v'ho invidia. Chi piú beato di voi?
      Pensiamo che stilettate trafiggevano allora quell'infermo cuore, condannato al supremo de' tormenti, la solitudine!
      Finita la guerra di Palestina, era ritornato in Ponente e da certo tempo viveva in Milano nella Magione che i Templari avevano al brolo di porta Romana, annessa alla chiesa d'Ognissanti, ov'era semplice fratello, non avendo voluto mai né salire in grado, né rimettere punto dal rigore della sua penitenza. Ma non occorrevan gradi a quell'uomo per essere il primo sempre, ovunque si trovasse, e l'austera sua vita, il nobile e colto ingegno, il gran nome acquistato nell'armi lo ponevano al paro de' primi grandi di Milano, che tutti l'avevano caro e cercavano, con ogni maniera di carezze, tenerselo amico.


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Racconti leggende e ricordi della vita italiana
(1856-1857)
di Massimo d'Azeglio
pagine 890

   





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