- Voi sapete s'io lo farei - rispose Aldina, senza comprendere dove parassero queste interrogazioni.
- Piacciavi, dunque, non mostrarvi piú crudele di quello sareste con quel vile animale, con chi non v'ha mai fatto dispiacere e vorrebbe a tutto suo potere farvi piacere ed onore... Voi mi guardate meravigliata e non m'intendete? Sappiate, madonna, che i vostri modi mi farebbero dubitare voleste far prova sopra di me quanta sia la vostra potenza. Ella è immensa, Aldina; tenetevene sicura senza maggior prova... e di me abbiate mercé.
La giovane, che tutt'altro aspettava, rimase un momento prima di poter rispondere. L'aspetto supplice del Templario, le sue umili parole, l'effusione di verità ch'era in lui a quel punto, la commossero; forse le godeva il cuore vedersi innanzi tremante quell'uomo onorato e temuto; e questo senso ingenuo di compiacenza accrebbe la soave espressione del suo bel volto, che al povero Lantelmo, in quel momento d'ansiosa aspettazione, parve il paradiso aperto.
Le parole d'amore, che tanto importano agli interlocutori, annoiano assai chi le legge, e ne risparmiamo al lettore la ripetizione.
Aldina non sentiva amore pel Templario; non poteva perciò promettergliene. Ma sentiva affetto ed amicizia, e gliela promise; né in questa promessa vide colpa o pericolo. Che ne sapeva mai, la poverina, delle umane passioni? Infuse nuova vita nel cuore di Lantelmo, permettendogli il soave pensiero di non esser piú solo: al disgraziato parve aver toccato il cielo; ad essa aver consolato una miseria. Contenti ambedue dello stato presente, credettero che l'avvenire dovesse soltanto esserne la continuazione, ed ambedue s'ingannarono.
Aldina s'era maritata senza molto conoscere il suo sposo, come accade pur troppo il piú delle volte.
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