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      .. alle volte...
      EDWARDO. Fate benissimo anzi; vi lodo; si vede che avete giudizio. Eh purtroppo (non sta bene a me lo sparlare de' miei compagni ma la verità si dee sempre dire) purtroppo i militari sono impertinenti colle donne, troppo arditi, non hanno per loro quel rispetto che si dovrebbe. Andate guardinga son io che ve lo dico, e se parlo so il perché. Vedete, son militare anch'io ma sia detto in confidenza non mi posso vedere con questo maledetto uniforme indosso...
      GERTRUDE. Perché dunque non lo lasciate?
      EDWARDO. Eh Dio volesse che lo potessi! Pure se non subito almeno col tempo, ed anche di qua a non molto... spererei... Ah se vi dicessi tutto, e vi raccontassi quante disgraziate circostanze mi legano, son certo che mi compatireste, non potete immaginarvi quanto soffra a trovarmi sempre in mezzo a simil gente... Ma non mancherà il tempo adesso che ci conosciamo, per parlare di questo e d'altro.
      GERTRUDE. Sí sí, parleremo. Veramente avendo saputo che eravate entrato in un reggimento mi era stupita non poco, tanto piú avendo cosí abbandonata l'eredità di vostro padre, per correr dietro a quelle sciocchezze...
      EDWARDO. Avevate ragione di stupirvi; ma ora ho deciso; e non ne voglio saper altro; penso di tornare a vivere tranquillo a casa mia, coltivare il mio piccol podere, e poi forse, forse... chi sa?... pensare anche a prender moglie. Un uomo solo sempre si lascia prender dalla maninconia.
      GERTRUDE. Avete ragione, bravissimo. Si vede che conoscete il mondo. Matrimonio, matrimonio questo è lo stato migliore. Mi ricordo ancora quando era viva quella benedett'anima di mio marito, era vecchiotto è vero, ma pure, pace all'anima sua, mi teneva buona compagnia. Se mi aveste veduta allora non mi riconoscereste piú. Sapete quanto era piú colorita, mi sentiva veramente bene.


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Racconti leggende e ricordi della vita italiana
(1856-1857)
di Massimo d'Azeglio
pagine 890

   





Dio