Colla santa religioneSi coprí benissimo,
Quando ancor non era usanza
(Eran tempi d'ignoranza!)
Di parlar d'Italia.
Ma oggidí che, articol fede,
C'è chi crede e chi non crede,
Ci vuol nuovo metodo.
Ed il metodo è trovato;
Per coperta, s'è pensatoD'adoprar la patria.
La coperta è resistente,
Ci sta sotto di gran gente,
Non è punto diafana:
E se mai, che Dio ne guardi,
C'è qualcuno che s'azzardiDi scoprir la trappola;
Gli si dà del clericale,
Del codin, del federale,
Della spia dell'Austria;
E il meschino calunniato,
Avvilito e maltrattato,"
È servito in regola.
INVITO ALL'UNIONE
Ho veduto, stando in mare,
Che dovendosi tirareCorde, funi o gomene,
Ci si metton piú persone,
Danno insieme uno strappone,
E le funi vengono.
Ho veduto, in piú paesi.
Che volendo alzar gran pesiE adoprare gli argani,
Alle stanghe, messe in croce,
Molte braccia ad una voceTutte insieme spingono.
Ho veduto i vetturali,
Che, quantunque un po' animaliPure se n'intendono,
Per cavarsi d'un pantanoTutti quanti dar di mano:
Tiran bestie ed uomini.
O animali d'Italiani,
In che razza di pantaniSiete già da secoli!
E non v'è venuto ancoraIl pensier d'uscirne fuora
Coll'unirvi e spingere?
IL MINISTRO E LA BALLERINA
Signora Amalia,
Noi siamo in scena;
Io fo il Ministro,
Lei la Sirena:
Sirena, intendasi,
Perché ci bea;
Ma non di quelleDell'Odissea.
Abbiamo un pubblicoDa contentare,
Che spesso spessoFa disperare.
Abbiamo disputeColl'impresario,
Abbiam bisticciDietro il sipario.
Ci tocca ridereSenza allegrezza,
Mostrar di piangereSenza tristezza:
Vivere in maschera.
Vivere in scena,
Sia da Ministro
Sia da Sirena.
Gli è un brutto vivere,
Gli è un magro affare;
Signora Amalia,
Che gliene pare?
Per lei ch'è giovane,
Che balla bene,
Che al sol vederlaLà sulle scene,
I Brava fioccano
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