(38) Circa alla metą del secolo XII i Milanesi batterono la moneta di terzuoli, cosķ detta perché era un terzo d'argento, due terzi lega. N'avevano un'altra, detta mezzani o mediatini, ove argento e lega erano a parti uguali.
(39) Secondo le leggi del re Rotari, seguite ancora nel secolo XII da chi viveva secondo la legge longobarda, chi voleva dar la libertą ad un servo lo conduceva ad un quadrivio e pronunciava queste parole. Cosģ quegli di servo diveniva aldio.
(40) Dal giovedķ al lunedķ era patto tra' nemici di non offendersi; e questa interruzione alle inimicizie era detta Tregua di Dio. Gli uomini d'allora, incontrandosi in luoghi solitari, usavano assicurarsi a vicenda con queste parole.
(41) Masnata o masnada, che oggi si prende in cattivo significato, allora voleva soltanto dire famiglia di servi e talvolta anche i figliuoli. Masnata deriva dalle parole de mansa natis: nati in casa. In Piemonte č rimasta nel dialetto la voce masną per dir bambini.
(42) Servus
(43) Appellativo dei nobili minori negli ordini longobardici.
(44) Arimanno valeva uomo d'arme nel linguaggio longobardico ossia uomo libero.
(45) L'inimicizia tra Milano e Lodi era sorta al tempo dell'arcivescovo Eriberto, che colle armi fece accettare Ambrogģo vescovo, invece di lasciar libera l'elezione al popolo, secondo l'antico costume.
(46) Si chiamava caminata la sola stanza della casa ove era un camino. Bisogna dire che i nostri avi avessero il sangue pił caldo del nostro.
(47) Questi due cittadini, trovandosi all'incoronazione di Federico, si gettarono a suoi piedi piangendo e domandando giustizia pei Lodigiani contro i Milanesi. I magistrati di Lodi, avendo pił timore di Milano vicina, che speranza nell'imperatore lontano, protestarono contro il reclamo de' due suddetti.
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