L'Asino d'oro d'Apuleio non fu altro ch'una bellissima figura, in derisione di quelle sciocche religioni de' gentili, & per mostrare, che chi considerasse bene i mancamenti, che si ritrovano in tutte le conditioni degli huomini, & i vitij; che egli finge di vedere sotto quella maschera d'Asino: troverebbe, che tutte le ationi humane, etiandio sotto spetie di virtù, son piene d'infinite imperfetioni.
Le Sirene d'Homero, che furono trovate da Ulisse à i liti di Napoli, & di Sicilia, non furono figurate per altro, che per la fraude, che sotto bello aspetto, & canti, & suoni, & varij modi di adulationi, di che molto abbondano fino al dì d'hoggi quelle parti, ingannava gli incauti naviganti. Volendo ammonirci questo mirabil Poeta col color di si bella poesia, che nel conversar eziandio fra gli amici, dobbiamo essere accorti, non consentire alle troppe carezze, & insolite accoglienze altrui.
L'Harpie mostrano la rapacità, & l'ingordigia de' piu potenti, verso gl'inferiori, & à forestieri massime. Le Ninfe, i Fauni, & Satiri silvestri, & Centauri, & Chimere tutte son superstitioni, ò poesie, fatte pero non senza giuditio, ò per insegnar sotto quelle figure à gli animi semplici, ò per dilettare. Si che queste inventioni non meritano esser biasimate per Chimere, ne manco han paragone alcuno con l'Alicorno: perche quel, che si truova scritto dell'Alicorno, non è favola, ne fintione, ma veramente historia di cosa, per istrana, & oscura ch'ella sia, realmente esistente, & accettata, & tenuta per verissima da ogni buono scrittore.
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