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      Cioè, che dal principio cominciano haver qualche nome per mezzo d'autori incogniti, & di poco conto confusamente, fin che col tempo vengono in maggior certezza: à tale, che dell'Alicorno ne son già piene le historie. Le cagioni, poiche si sia perseverato in questa notitia confusa, son quelle due, & ciascuna verissima, si perche questa fera è à noi straniera, & non mai vista in queste bande; si perche dove ella eziandio si truova, è rara di sua natura, & di radissimo si vede, per conversar (come si è detto) sempre in luoghi solitarij, & gran deserti. Dove son da considerare due gran segreti della natura: L'uno si è, che la Natura va molto scarsa nel generar certe sorti di cose molto segnalate, & rare, cioè che ella non abbonda molto in quella specie, ma si contenta di pochi individui. Questa è cosa chiara in molti esempi: perche Dio onnipotente à maggior gloria dell'opere sue, in qualunque cosa ha voluto mostrar qualche segno delle sue infinite meraviglie. Lasciamo andar quanto egli sia mirabile, contemplando la forma di questa gran macchina del mondo, l'ordine de' cieli, i moti, e'l concorso delle stelle, il componimento degli elementi, & come egli mantenga bilanciata la terra in aria, & habbia posto termine al mare. In qualunque di queste cose create, dalle minori alle maggiori, si vede qualche segno di meraviglia, ò in un modo, ò in un altro.
      In alcune cose Dio, & la Natura ha voluto esser meravigliosa nel modo della generatione, come delle gemme, che le crea nelle occulte viscere de' monti per virtù sola celeste, & conforme (come disse altamente quel Savio) all'elemento delle stelle.


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L'alicorno
di Andrea Bacci
1573 pagine 78

   





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