Simigliante testimonianza fa Marco Polo Venetiano, il quale dimorò gran tempo à i servigi del Gran Can di Tartaria, & gli convenne far viaggi lunghissimi nell'India, circa gli anni di nostra salute MCCC onde communemente è tenuto per scrittore di molto credito. Tra le altre cose degne di memoria, le quali egli racconta haver viste in questi viaggi dell'India, scrive, che nel regno di Basma, dove le genti son del tutto barbare, & bestiali, si ritrova l'Alicorno (che cosi egli lo chiama) & che e' sia una bestia smisurata, poco minor dell'Elefante, col capo à guisa di porco, & si grave, che sempre lo tien chinato, & gode star nel fango, ha un sol corno in mezzo la fronte, nero, & lungo, con la lingua spinosa, & aspra, & pungente molto. Tanto scrive costui. Ma per dir quì il mio parere, con tutto, che io ritruovi questi due testimoni per assai degni di fede, havendo eglino peregrinato molti anni in quei paesi; io non posso però affermare che l'animal descritto da loro sia veramente l'Alicorno, conciosia, che nessun di quelli è molto conforme alla descritione, che noi habbiamo accettata per vera. Perche varia nel primo genere, non essendo egli animale, ne simile al Cavallo, ne al Cervo, ma piu tosto d'una grandezza smisurata, & che e' non habbia quella agilità, & prestezza, che si attribuisce all'Alicorno, ma che sia piu tosto pigro, & che à guisa di porco goda nel fango. Et di piu differiscano dal vero nel color del corno, che lo pongano nero.
      Però io credo, che ritrovandosi in India piu sorti di si fatti animali d'un corno, come si è detto, di Vacche, Tori, Cavalli, & Asini, & Capre Monoceroti; questo animale sia anch'egli una specie appartata, ma per quel nome, che è in tutto l'Oriente del nobilissimo Monocerote, ha del verisimile, ch'ognuna di queste nationi si compiaccia nominarlo per tale, & ciascuna tenghi il suo per vero.