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      Scrivono certi Tedeschi in questa parte degni di fede, che in terra di Svizzeri l'anno M.D.X.X. fu trovato un corno, come dicano d'Alicorno, alla riva del fiume Arula presso à Bruga, che venne in poter del Marchese di Bada, per essersi trovato nelle terre del suo dominio. Il che appresso di me ha dell'impossibile: perche lasciamo andar che questo corno manca ancor egli in parte di quelle fattezze, che si danno all'Alicorno naturale, se (come dicono) è di fuor pallido, dentro bianco, lungo due cubiti, liscio, & senza striscie intorno, & che getti odor di muschio, & massime quando si accosti al fuoco, che nel vero è cosa lontanissima dall'Alicorno, che naturalmente si scrive senza odore, & senza alcun sapore. Ò forse bisogna dire, che questo ancora sia stato già qualche tempo acconcio in quella guisa, & lisciato con cose odorifere. Ma veramente io non posso imaginarmi, come si potesse trovare alla riva d'un fiume un cosi precioso corno, fuor della region sua, tanto lontana, & tanto differente, quanto è la terra degli Svizzeri dall'India.
      S'egli si fosse trovato al lito del mare, havrei creduto che fosse stato ò corno, ò altro osso di qualche bestia marina, come si veggan degli altri. Ma questo non è; i segni del vero egli non ha; ne il modo è possibile. Però lascierò questo al giuditio d'altri, & aspetterò, che da quei Signori mi sieno avvisate meglio le ragioni loro, che essendo io Filosofo Christiano, & curioso di sapere, & di scriver la verità sopra à tutti i miei desiderij, mi ritratterò molto volentieri.


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L'alicorno
di Andrea Bacci
1573 pagine 78

   





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