Senza che ò sudi l'Alicorno, ò non sudi, et che bolla, ò no; certe cose si fatte al mio parere, che al tenerle per tali non pregiudica alla verità, et torna il crederle in gran profitto, e ben alla republica; non deve alcuno di sano intelletto cercar di riprovarle con rigor delle ragioni: ma piu tosto deve tolerarle, & ammetterle discretamente, almeno in gratia de' Principi li quali è bene che si compiaccino di questa lor buona opinione. Anzi siamo obligati à commune utilità di scrivere, et di persuader al vulgo, che questo, et ciò che si dice dell'Alicorno sia vero, à causa che si tolga l'ardire à gli animi malvagi di mal'oprare, pensando che per virtu di quel corno può facilmente discoprirsi la loro iniquità, con vituperio, & estrema rovina loro.
RISPOSTA DI APOLLONIO THIANEOalle promesse eccessive dell'Alicorno.
Ultimamente che si prometta fra le virtù dell'Alicorno, che chi beesse con quelle tazze, possi esser sicuro per quel giorno da ogni sorte d'infermità, & che non gli possa nuocer ne fuoco, ne ferro, ne veleno, ne avversità alcuna. A questo darò la prudentissima risposta di Apollonio Thianeo, con la quale conchiuderemo questo nostro ragionamento. Il quale (secondo che Filostrato recita) havendo udite con maraviglia, e considerate le gran virtù, che in quelle bande si dicevano dell'Alicorno, addimandato dal buon Damide Filosofo Indiano di quei Bracmani, s'egli desse fede à quel, che si diceva del bere in quelle Tazze, che havesse tante segnalate virtù; Gli presterrò fede (rispose Apollonio) quando io intenderò, che questi Principi dell'India sieno nati non mortali.
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