- Cosa mangiano i bovi e le vacche?
- Mangiano l'erba, il fieno, e anche la paglia. Poi, quando hanno mangiato, ruminano.
- Non intendo, disse Attilio. Cosa vuol dire ruminare?
- Così mi piaci, rispose il babbo, facendo una carezza al suo figliuoletto. Io piglierei che tutti i bambini, quando leggono o odono una parola difficile, della quale non riescono a spiegarsi il significato, si facessero a chiederne subito la spiegazione. Così si eviterebbe di accumolar confusione su confusione e ignoranza sopra ignoranza. Ma tornando alla parola ruminare, ti dirò che significa il far ritornare alla bocca il cibo mandato nello stomaco per finirlo di masticare.
- Curiosa! disse il bambino stupefatto. Dimmi, babbo, ruminiamo forse anche noi?
- No, caro. I soli esseri che ruminano sono gli animali che hanno, come questa vacca e questo bove, il piede fesso, e una sola fila di denti. Di loro si dice che appartengono ai ruminanti. Torniamo ora, se ti piace, all'utilità che ci danno questi due animali.
La vacca partorisce i vitelli, i quali ci servono per cibo o vengono allevati dagli agricoltori, affinchè diventino, col tempo, manzi, tori e bovi.
- È vero che il latte ce lo dà la vacca?
- È vero; ed è un latte nutriente, leggiero, saporito. Ma il latte ce lo danno anche le femmine di altri animali, come la capra, l'asina e la pecora. Col fior di latte sbattuto con certa maestria, in capaci vasi di legno detti zangole, si fa il burro, che mangiamo tante volte disteso sul pane, ed è un condimento così squisito e delicato.
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Attilio
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