La mamma, col viso appoggiato contro i cristalli pensava; il bambino, invece, seguiva collo sguardo un contadino, che seguito da un paio di bovi, andava e veniva per le viottole.
Per qualche tempo stette zitto, pago di osservare: poi, incuriosito, chiese alla mamma:
- Mi sapresti dire che cosa fa quell'uomo?
- Quell'uomo, figliuolo mio, mette a profitto la forza dei suoi bovi, i quali, come vedi, si tirano dietro l'aratro, per arare la terra e disporla alla sementa del grano. Sai già che l'aratro è lo strumento più importante dell'agricoltura e serve a tracciare nel terreno i solchi profondi che dovranno accogliere il nuovo seme.
- Non so capacitarmi, disse Lello, come i chicchi di grano seminati dal contadino, possano diventar pane. Eppure c'è scritto in tutti i libri.
- È certo, rispose la mamma ridendo, che noi non vedremo spuntar dal terreno, dei semelli o dei filoncini di pan salato. A queste trasformazioni ci pensa il fornaio.
- Oh, il fornaio come fa a ridurre i chicchi in pane?
- Quando li riceve il fornaio, sono già stati ridotti in farina dal mugnaio, che li ha macinati al mulino.
- Ora comincio a intendere. Ma vorrei che tu mi spiegassi come ha fatto il contadino a raccoglierli.
- Te lo dico in poche parole. Il contadino semina i chicchi e li rincalza colla vanga, affinchè stieno al coperto e possano germogliare. Infatti, dopo un mese della sementa, si vedono spuntare dei piccoli fusticini d'un verde tenero, i quali vanno via via crescendo fino a produrre delle spighe, ognuna delle quali contiene una ventina di chicchi; queste spighe, nascoste ancora nei loro steli, crescono gradatamente, maturano al sole, e, verso giugno, prendono quel bel giallo che le fa parer d'oro.
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Lello
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