- Oh sì, mamma, disse Giorgio, ti è venuta una buona idea!
- Io voglio, pescare tanti, tanti pesci, esclamò l'Ernestina. Così, se non li potranno mangiar tutti, li venderanno e prenderanno dei soldi!
- Pensate, riprese la mamma, che bisognerà levarsi molto presto: almeno alle quattro! Vi desterete, dormiglioni?
- Oh Dio! disse Gigino, con un muso lungo lungo, se bisogna levarsi avanti giorno, mi pare che non ne valga la pena. Che c'è egli di straordinario a veder pescare? A Livorno non si fa altro!
- Tu hai sempre la smania di buttare all'aria ogni cosa, disse l'Ernestina. Perchè lui viene da casa del nonno, ed è stato a veder pescare finchè gli è parso, pretenderebbe che noi restassimo con l'acqua in bocca! Grazie tante! Una volta per uno non fa male a nessuno, signorino. Eppoi se la mamma sarà contenta, potremo andare a letto, subito dopo desinare. Così non perderemo nulla.
- Sta bene, risposero gli altri, stasera a letto alle ventiquattro e domattina in piedi al levar del sole.
- Ma se il babbo non fosse contento? obiettò Gigino, che pur di mandare a monte la partita, si sarebbe attaccato ai veli di cipolla.
- Il babbo sarà contento, rispose la mamma, guardandolo severamente, ci penso io a parlargliene.
Il babbo, infatti, non trovò nulla da ridire e fu molto contento di poter procurare un piacere ai suoi bambini. E perchè nulla mancasse alla festa, fu deciso che anche la mamma vi prenderebbe parte.
Eccoli dunque tutti, fuori del guscio! Sono un po' assonnati, hanno gli occhi un po' gonfi, ma sono vispi e allegri come tante lodolette.
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