Infatti, la comitiva fece sosta. Erano giunti sulla riva, dove molti salici fronzuti formavano come una gran cupola verdeggiante che avrebbe riparato i nostri amici dalle carezze troppo ardenti del sole di luglio.
- Qui staremo benone, disse il babbo. Alla svelta! Ognuno deponga gl'impicci e posi le sue provviste a' piè di quell'alberone.
- Si deve mangiar subito? chiese Gigino.
- Come subito? ribattè il babbo. Mangiare senza prima aver lavorato? Oggi voi siete degli uomini, e gli uomini prima di mangiare, lavorano.
Dopo tre ore, i panieri che avevano contenuto la refezione dei nostri amici, erano pieni di pesce.
- Io vorrei sapere, disse Gigino, perchè tra tutte queste anguilline e pesciolini d'argento, non c'è neanche una sogliola, una triglia, un gambero o un'acciuga. A Livorno se ne pescavano sempre!
- Tu dimentichi, rispose il babbo, che nell'acqua dolce non vivono i medesimi pesci che sono nell'acqua di mare.
- Babbo, perchè i pesci, quando sono fuori dell'acqua, muoiono?
- Perchè essi non possono respirare l'aria che a traverso l'acqua, mentre noi non possiamo respirare che l'aria pura.
- O che i pesci respirano?
- Ma certo!
- Curiosa! O che hanno i polmoni?
- No: essi sono provvisti di un organo respiratorio, diverso dal nostro: e sono le branchie, specie di pettinini con gran numero di denti molli e fitti, nascosti in fondo alla bocca e fatti, quasi starei per dire, per stracciare l'acqua e separarne l'aria.
- Babbo, perchè i pesci hanno la lisca?
- Giorgio, perchè hai la spina dorsale?
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Gigino Gigino Livorno
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