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      L'esca, poi, che si mette a contatto della pietra focaia, affinchè pigli fuoco, è una materia che cresce sulla querce, e viene conciata e preparata con sostanze atte a incendiare facilmente.
      Ma la scoperta del fosforo c'insegnò un modo più spiccio per procurarci il fuoco: esso ha, come vi ho detto, la strana proprietà di essere costantemente luminoso nell'atmosfera e di manifestarsi, nell'oscurità, con una luce più viva. Ebbene l'industria ha applicato questa proprietà del fosforo alla fabbricazione di quei fuscellini di legno o di cera, comunemente detti fiammiferi; essi sono ricoperti, ad uno dei loro capi, da un miscuglio di fosforo, di zolfo, di clorato di potassa e di gomma colorata in verde, giallo, rosso o turchino; e basta sfregarli sopra un corpo scabroso o secco, affinchè prendano subito fuoco.
      Nessuno, certo, potrebbe disconoscere l'utilità grande di questo trovato: ma non meno il pericolo di dar fuoco alle case e alle persone, come pur troppo ce lo dimostrano i casi lacrimevoli che tuttodì accadono sotto i nostri occhi.
      È da aggiungere che il fosforo è uno dei veleni più potenti: e che perciò i bambini non dovrebbero mai toccar fiammiferi senza il permesso della mamma. La presenza del fosforo nella natura da origine a fenomeni curiosissimi: Chi di voi, nelle quete sere di giugno, non ha visto le lucciole svolazzare, qua e là, tra il grano e i canneti? Ebbene: quella luce che esse hanno nella parte posteriore del corpo, non è altro che una piccola quantità di fosforo.


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Lezioni e racconti per i bambini
di Ida Baccini
Edizioni Trevisini
1882 pagine 118