Pagina (43/118)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Quando furono le undici, la signora Maddalena ci dette il permesso di merendare.
      Lei, poverina, aprì la cassetta del vecchio tavolino intarlato e tirò fuori un gran cantuccio di pane nero, tanto duro e risecchito che pareva di legno. Io mi sentii turbata, e siccome mi trovavo proprio accanto a lei, non sapevo risolvermi a levar dal paniere il mio pane bianco, con quell'uva fresca. Mi pareva che la vista di quelle buone cose dovesse affliggerla o ricordarle i suoi bei tempi.
      A un tratto mi venne un'idea, un'idea da bambine. Richiusi il paniere e ripresi il mio ago torto.
      - Perchè non mangia? mi chiese la signora Maddalena. - La poverina ci dava del lei.
      - Sono stizzita con la zia, risposi senza alzare il capo.
      - Perchè? Si è scordata di darle la merenda?
      - Tutt'altro! Guardi! - E cavai fuori la mia colazione. Gli è che quando sono in campagna, non farei altro che mangiare pane scuro, proprio di quello nero, da contadini. Ha un sapore! E la zia si ostina a volermelo dar bianco.
      - La mamma vorrà così, osservò la maestra.
      - La mamma? risposi con vivacità. Oh la mamma non bada a queste sciocchezze; sa che sono sana e ha caro, anzi, che mi avvezzi a mangiare di tutto.
      La signora Maddalena era diventata rossa e rigirava il suo cantuccio tra le mani con aria indecisa.
      - Non vuol dire, ripresi con simulata rassegnazione. Non mangerò. Per un giorno non si muore.
     
     
     
      - Se il mio non fosse così duro.... balbettò la povera vecchia.
      Non la lasciai finire.
      - Sarebbe così gentile da barattarlo col mio? dissi tutta contenta.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lezioni e racconti per i bambini
di Ida Baccini
Edizioni Trevisini
1882 pagine 118

   





Maddalena Maddalena Maddalena