Mario, piccolo Mario, se tu per un momento potessi entrare nella mia stanzetta da studio, vedresti molte carte, molti libri, molti ninnoli; e vedresti anche, custoditi in una piccola campana di vetro, tre pezzetti di zucchero, un nome, una data!
Gli uccelli
Stamattina una mia cara amica ha voluto regalarmi questo grazioso uccelletto. Guardatelo: è un canarino. Ha le penne gialle, il becco e le gambettine color di rosa pallido; ha gli occhi neri, vispi, brillanti come due margherite. Ora non canta, perchè non ne ha voglia o forse perchè la vista di luoghi nuovi e di persone sconosciute lo intimidisce. Ma quando si sarà addomesticato con noi, allora sentirete. Altro che trilli e gorgheggi di un cantante! Vi parrà impossibile che da un corpicino così piccolo possa uscire tant'onda di melodia.
Ma già chi di voi non ha in casa qualche uccellino? Aldo ha un fringuello, Giovanni un cardellino, Tommaso una cutrettola e Gigino un usignuolo. Le care bestioline!
Non so se vi è mai occorso di fermarvi in Mercato, dove c'è una bella bottega, piena di uccelletti di tutti i colori, di tutte le forme, di tutti i paesi.
Dal fringuello marino, così grazioso nel suo mantello arancione a macchiette nere, al maestoso uccello di paradiso, colle sue belle piume rosee, auree, infocate, ogni classe di questi gentili animali ha laggiù il suo rappresentante.
Ma gli uccelli dalle piume sì splendide non sono dei nostri paesi: essi ci vengono da regioni caldissime, dove il sole scintilla sulle sabbie color d'oro, dove i fiori hanno colori abbaglianti, dimensioni gigantesche, profumi acuti: e quanto più ardente è il clima dal quale ci vengono, questi leggiadri pellegrini, tanto più ricco e vivo è il colore delle loro piume.
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