- Lo sai il perchè?
- No.
- I sassi, essendo più pesi dell'acqua, l'hanno scacciata dal luogo che occupava in fondo al bicchiere e l'acqua è stata respinta fino all'orlo. Se noi seguitassimo a buttar sassi, l'acqua, sempre maggiormente spostata, finirebbe col dar di fuori, e il bicchiere non conterrebbe più che sassi.
- Ora intendo, disse Aldo; i sassi sono più forti dell'acqua e la mandano via: l'acqua poi, alla sua volta, è più forte del sughero e manda via lui. Sarebbe come io, che sono più forte di Cesarino, gli dessi una spinta e lo mandassi via.
- Forte non è la parola da usarsi. L'acqua non è più forte del sughero: è più pesa. Tu, poi, sei di fatto più forte di tuo fratello e in questo caso la tua forza produrrebbe sopra Cesarino lo stesso effetto del peso dell'acqua sul sughero, poichè anche il peso è una forza. -
Così ebbe fine la lezioncina sul sughero. Io spero che voi, care bambine, sarete in grado di ripetermela. L'Ernestina si alzi e cominci.
Il tabacco.
Mi è stato ridetto che alcuni bambini della scuola se la passegiavano, ieri, con una pipa in bocca e col cappello su una parte; a tutt'uomo, in una parola. Fortuna che quelle pipe erano di zucchero! Ma se fossero state pipe davvero, di quelle pipe dove gli uomini ci pigiano il tabacco per fumarlo, oh allora non riderei, ve lo assicuro!
Non sapete, miei poveri piccini, ciò che è il tabacco, il tabacco col quale sono fatti quei sigaracci scuri, il cui odore produce le nausee, che hanno un sapore amaro, e macchiano di giallo la punta delle dita?
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Aldo Cesarino Cesarino Ernestina
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