Ma quando la giornata è finita, e ogni operaio sta per tornare alla sua casetta, dov'è aspettato dalla moglie e dai figliuoli, allora il fabbro mette da parte il martello, il legnaiuolo la pialla, il compositore i caratteri, e ciascuno va in un canto della bottega, dov'è una fontana o una gran catinella d'acqua. Sotto la catinella, o accanto, c'è un pezzo di sapone.
L'operaio si bagna le mani e il viso: se li stropiccia col sapone, che sdrucciola, scorre, scivola e fa una bella spuma: quand'è bene insaponato, tuffa viso e mani nella catinella e si risciacqua con forza... Alza il viso... non è più riconoscibile! La pelle è ritornata bianca, pulita, senza traccie di fumo o di polvere: e una leggera spazzolata basta a ravviargli il capo arruffato.
La giacchetta ha sostituito la bluse: gl'inconvenienti del lavoro sono spariti per dar luogo al profitto e al piacere. L'operaio torna a casa, e la moglie e i bambini gli fanno festa e lo accarezzano. -
Certo lo avrebbero accarezzato anche col viso sudicio; ma forse con minor piacere. E anche la famiglia deve farsi trovar pulita e ravviata: i bambini specialmente, se vogliono riuscire accetti al babbo, devono avere adoprato molto sapone.
Il sapone è necessario ai ricchi come ai poveri, poichè a nulla gioverebbero i bei vestiti di casimirra e le calze di seta, se la camicia, il fazzoletto, le mani ed il viso fossero sudici: anzi, la ricercatezza del vestito metterebbe in maggior rilievo la sciatteria del resto.
E siccome il sapone è riconosciuto come il mezzo più facile per conservare la nettezza al nostro corpo e alle nostre robicciuole, così non è esagerazione il ritenerlo per una delle cose più utili.
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