Pagina (106/118)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La carbonizzazione non distrugge i combustibili; ma li lascia sussistere nella loro forma primitiva: infatti vedrete che il carbone conserva la sua forma cilindrica di rami d'albero.
      Quando quei rami pendevano dai loro alberi erano certo d'un altro colore: ora sono neri, poichè qualunque oggetto diventa nero trasformandosi carbone.
      Per convincervene, fate carbonizzare una bacchetta di legno bianco, un orliccio di pane, un osso di animale, una frutta qualunque dentro un vaso, ben chiuso, dove il fuoco possa esercitare la sua azione, senza trovarsi a contatto dell'aria: voi ritirerete tutti questi oggetti, neri, carbonizzati, cioè divenuti carbone.
      Ma bisogna che tutte coteste cose sieno state private dell'aria, se no sarebbero bruciate irremissibilmente: e invece d'una carbonizzazione, avreste una combustione.
      Gli operai che fabbricano il carbone e che sono i veri carbonai (quegli uomini neri che vediamo giungere alle nostre case, colle loro balle sul dorso, non sono altro che portatori di carbone) abitano quasi sempre in mezzo a' boschi, per essere vicini alla materia necessaria al loro lavoro, e per non essere obbligati di trasportare da un luogo all'altro tante enormi quantità di legno.
      La loro casa è una povera capanna, fatta con dei rami piantati in terra su due linee parallele, l'uno in faccia all'altro, incrociati in alto a uso X, e rilegati da un altro ramo disteso per lo lungo su tutte le X, in modo da formare la vetta o il comignolo. Gl'intervalli da un ramo all'altro sono colmati da delle smotte di terriccio, che formano come due muri inclinati: uno solo di questi intervalli resta aperto per l'entrata e l'uscita.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lezioni e racconti per i bambini
di Ida Baccini
Edizioni Trevisini
1882 pagine 118