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      Nella quale poi erano gradi diversi d'unione, procedenti per certo da diversi gradi di parentela della gente romana colle circonvicine: alcune furono fatte partecipi di tutti i diritti romani, salvo quello di voto in fòro; e furono perciò dette "municipia". Le antiche latine s'eran date a patti simili all'incirca, e il lor complesso fu quello detto "ius Latii". E il ius italicum piú lato in territorio, piú ristretto in privilegi che non il ius latinum, prova che la gente italica comprendeva fra l'altre le latine, le quali comprendevano fra l'altre Roma; e questa è tutta la spiegazione dell'antica Italia. Le une e le altre eran socii; poche furono ridotte a condizione di sudditi (dedititii). A queste sole si mandavano magistrati romani (praefecti), e toglievasi parte delle terre; donate poi alcune a cittadini romani rimanenti in Roma (che vedremo occasioni di gran dissensioni), e alcune ad altri mandativi ad abitare con nome di coloni, sfogo alla popolazione soverchia di Roma, e posti avanzati a tenere i sudditi, ed anche gli alleati.
      4. Guerra di Pirro [290-264]. - Venivano intanto con gli altri cadendo sotto a Roma anche i magno-greci. Ed era pure il tempo della maggior potenza esterna di lor nazione; il tempo che gli Alessandriadi tenean regni dall'Illirio all'Indo. Taranto assalita dai romani ricorse al piú vicino di coloro; ad uno, se non de' piú potenti, certo de' piú prodi e piú ambiziosi, a Pirro re dell'Epiro. Venne questi nel 280, e vinse due volte a Pandosia e ad Ascoli; ma, perdurando al solito i romani, ed attendendo egli meno a proseguir la guerra difficile che a farsi un imperio facile, si distrasse in Sicilia.


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Della storia d'Italia dalle origini fino ai nostri giorni: sommario
di Cesare Balbo
pagine 750

   





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