E per vero dire, come nell'anno ch'ei sopravisse, cosí dopo, rimasero in piè gli ordinamenti di lui, ed anzi compieronsi con varie vittorie sui resistenti in Etruria e in Ispagna. In questa Sertorio, un fuggitivo di Roma, continuò la parte di Mario, sollevando spagnuoli e lusitani al nome d'indipendenza. Ma vinto finalmente anch'egli da Pompeo, il maggiore fra i continuatori di Silla, fu ucciso da Perpenna.
18. Spartaco, i pirati, Mitridate, Pompeo magno [75-63]. - Intanto, eran sorti pericoli nuovi, vicini e lontani. Una turba di gladiatori e schiavi fuggitivi tra que' trambusti s'era raccolta in Campania; e, fatto capo Spartaco, avea corso l'Italia, minacciata Roma, vinti quattro capitani romani. Furon vinti essi da Crasso, e dispersi poco dopo. - Una turba di pirati, schiuma delle guerre straniere e civili intorno e sul Mediterraneo, lo infestavano intiero, dalla Sicilia e dall'Isauria principalmente. Furono vinti prima da Servilio che ne fu detto "isaurico", e vinsero Marc'Antonio. Ma Pompeo, ottenuto tal comando, li vinse ultimamente, li distrusse e tranquillò il mare in quaranta giorni. Creta fu in tal guerra ridotta a provincia da Lucullo. - Finalmente, Mitridate (che giá avea rotta una seconda guerra con Silla e finitala in breve trattando) n'avea rotta ora [75] una terza, all'occasione che Prusia re di Bitinia aveva anch'egli legato il regno a' romani. Fu condotta da prima da Lucullo, il celebre lussurioso. Tutta l'Asia occidentale, tutti quei resti di re greci, e i parti, gente nuova che grandeggiava, vi preser parte.
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